Da The River a Making Movies: gli album usciti in ottobre che hanno definito un’epoca
C’è qualcosa nell’aria d’ottobre che sembra sposarsi perfettamente con la musica: la luce che cambia, le giornate che si accorciano, l’inizio di un tempo più introspettivo. Non è un caso se tanti dischi fondamentali del rock sono nati proprio in questo mese. Da Tom Waits a Bruce Springsteen, da Dylan ai Dire Straits, ottobre ha spesso rappresentato un crocevia creativo, il momento in cui il rock si fa racconto e riflessione.
The Heart of Saturday Night – Tom Waits (1974)
Pubblicato il 15 ottobre del 1974, The Heart of Saturday Night segna la vera nascita artistica di Tom Waits. Dopo l’esordio ancora incerto di Closing Time, qui il cantautore californiano trova finalmente la sua voce: quella ruvida, notturna, intrisa di jazz, poesia e malinconia. Le strade di Los Angeles diventano un teatro abitato da sognatori, perdenti e poeti da bar. Canzoni come San Diego Serenade, Shiver Me Timbers e la title track raccontano la notte americana con un romanticismo sghembo, da Bukowski con il pianoforte. L’album è un ritratto cinematografico e lirico, dove il sabato sera non è solo un momento di evasione, ma anche la metafora di una vita in bilico tra speranza e disincanto. È qui che nasce il personaggio “waitsiano” per eccellenza: il narratore dall’anima stropicciata che troverà poi la sua maturità nei dischi successivi.
Damn the Torpedoes – Tom Petty and the Heartbreakers (1979)
Uscito il 19 ottobre 1979, Damn the Torpedoes è il disco che consacra Tom Petty come erede naturale del rock classico americano. Dopo due album promettenti ma irregolari, Petty e i suoi Heartbreakers trovano il suono perfetto: pulito, potente, radiofonico. Refugee, Don’t Do Me Like That e Here Comes My Girl sono inni alla resistenza e alla libertà, scolpiti da riff memorabili e dalla produzione cristallina di Jimmy Iovine. È un album di rinascita anche personale: Petty aveva appena vinto una battaglia legale per la propria indipendenza artistica, e la rabbia si trasforma in energia positiva. Damn the Torpedoes è uno di quei dischi che non invecchiano mai: ogni traccia vibra di urgenza e passione, restituendo l’immagine più autentica del rock americano di fine anni Settanta.
Making Movies – Dire Straits (1980)
17 Ottobre 1980: Mark Knopfler e i suoi Dire Straits pubblicano Making Movies, un album che consacra la band inglese a livello mondiale. Il disco è un perfetto equilibrio tra rock chitarristico e scrittura cinematografica, dove ogni brano sembra una piccola sceneggiatura. Romeo and Juliet è la ballata più poetica mai scritta da Knopfler, un racconto d’amore malinconico e realistico, mentre Tunnel of Love apre il disco con un crescendo epico che cattura tutto lo spirito dei primi anni Ottanta. Expresso Love e Skateaway uniscono groove e introspezione, confermando Knopfler come chitarrista e narratore straordinario. Making Movies è l’album della maturità, quello in cui il suono della band si fa caldo e dinamico, grazie anche alla produzione di Jimmy Iovine e al contributo non accreditato del tastierista Roy Bittan della E Street Band. È il momento in cui i Dire Straits diventano, per eleganza e profondità, una delle formazioni più importanti del rock europeo.
The River – Bruce Springsteen (1980)
Ancora una memorabile uscita per il 17 ottobre 1980, Bruce Springsteen pubblica The River. Doppio album, doppia anima: una metà fatta di inni rock da strada, l’altra di ballate dolenti e introspettive. È il disco in cui Springsteen smette di raccontare il sogno e comincia a descrivere la realtà. The Ties That Bind, Hungry Heart e Cadillac Ranch rappresentano il lato festoso e vitale, ma è nei brani come Independence Day, Point Blank e la title track che emerge il lato più maturo e disilluso. The River è un ritratto dell’America operaia alla fine degli anni Settanta, intrappolata tra speranza e precarietà. È anche il punto in cui la E Street Band raggiunge la sua forma più coesa, trasformando ogni canzone in un piccolo romanzo urbano. Un album che segna la transizione da giovinezza a maturità, da sogno a consapevolezza.
Infidels – Bob Dylan (1983)
Il 27 ottobre 1983 segna il ritorno alla forma di Bob Dylan dopo la controversa “trilogia cristiana”. Con Infidels, prodotto da Mark Knopfler, Dylan riscopre il suo classicismo rock e il gusto per la scrittura allegorica. Brani come Jokerman e Sweetheart Like You fondono misticismo e ironia, mentre License to Kill e I and I mostrano un autore riflessivo, più politico che religioso. È un album di chiaroscuro, dove l’angoscia della modernità si mescola alla ricerca spirituale. La band — con Mick Taylor e Sly Dunbar — regala a Dylan un suono caldo e corposo, a metà tra reggae e rock americano. Infidels è un’opera che riflette il suo tempo, ma anche il disagio esistenziale di un artista che guarda il mondo con disincanto e lucidità.
Il 18 ottobre 1988 arriva uno degli esperimenti più felici della storia del rock: Traveling Wilburys Vol. 1. George Harrison, Bob Dylan, Roy Orbison, Tom Petty e Jeff Lynne danno vita a un supergruppo nato per caso e trasformato in leggenda. L’album, registrato quasi per gioco, è un inno all’amicizia e alla leggerezza: Handle with Care e End of the Line sono manifesti di serenità, mentre Tweeter and the Monkey Man dimostra la vena narrativa di Dylan e Petty. Il disco fu un successo di pubblico e critica, premiato ai Grammy, ma soprattutto rimane un documento di libertà artistica: cinque maestri che si divertono a suonare senza ego. Un’opera solare e malinconica al tempo stesso, resa ancora più toccante dalla voce di Roy Orbison, scomparso poco dopo la pubblicazione.
Altri memorabili dischi pubblicati durante il mese di ottobre
Ottobre è anche il mese di altri dischi immortali: Goodbye Yellow Brick Road (1973) di Elton John, doppio capolavoro di pop barocco; Tunnel of Love (1987), il disco più intimo di Springsteen; Automatic for the People (1992), il vertice emotivo dei R.E.M.; Freedom (1989) di Neil Young, manifesto di rinascita e rabbia; e American III: Solitary Man (2000) di Johnny Cash, un testamento di dignità e dolore.
Tutti, in modi diversi, raccontano la stessa verità: ottobre è il mese in cui il rock guarda dentro sé stesso, smette di correre e comincia a raccontare.
Testi a cura di STREET-LEGAL - RUBRICA MUSICALE DI DARIO GRECO


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